C’è una storia che nasce tra le mani, non tra le macchine. Una storia che profuma di noci calde, vento africano e rituali antichi. È quella di Mamata e del suo burro di karitè: puro, grezzo e autentico.
Ricavato a mano dalle noci dell’albero del karitè che cresce nelle savane dell’Africa Occidentale, il burro di Mamata è una carezza che parla la lingua della terra. Non subisce raffinazioni industriali, non conosce nè solventi nè trattamenti chimici. Viene estratto con l’acqua e il fuoco, proprio come si faceva un tempo e come vuole la tradizione, seguendo i gesti tramandati da madre in figlia.
Si tratta di un burro denso, dorato, che conserva intatti tutti i suoi attivi naturali: le vitamine A, E ed F, il potere lenitivo, antiossidante e rigenerante. E’ un alleato prezioso per le pelli secche, sensibili, segnate dal tempo e/o dal sole. La presenza di abbondanti quantità di acidi grassi dona nutrimento ai capelli secchi e crespi, protegge i ricci, dona luce e morbidezza alle punte spente. Ma, soprattutto, avvolge. E’ una materia prima “magica”, versatile, pleiotropica.
A temperatura ambiente si presenta solido, ma basta il calore del corpo per scioglierlo. Si trasformare, tra il calore delle dita, in un olio sottile e vellutato, che penetra in profondità, senza ungere, lasciando sulla pelle il tocco di una carezza.
Mamata non è solo un nome; porta con sé l'immagine di una donna, di una tradizione, di un popolo e delle sue tradizioni. Il suo progetto nasce dal desiderio di restituire dignità e autonomia alle comunità di donne che raccolgono e lavorano il burro. Ogni vasetto racconta un frammento di questa storia.
Usare il burro di karitè di Mamata è molto più che un gesto di bellezza. E’ un rituale lento, un incontro con la natura, un atto d’amore verso sé stessi e verso chi, lontano da noi, lavora con il cuore.